PRODOTTI
Il Parmigiano Reggiano
Il Parmigiano Reggiano è un formaggio DOP, a pasta dura, prodotto con latte crudo, parzialmente scremato per affioramento, senza l'aggiunta di additivi o conservanti. La zona di produzione del Parmigiano-Reggiano comprende le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna a sinistra del fiume Reno e Mantova a sud del fiume Po.
Denominazione d'Origine Protetta (DOP)
Si tratta di un prodotto a Denominazione di origine protetta (D.O.P.), secondo la norma europea del Reg. CEE 2081/92 e il riconoscimento del Reg. (CE) N. 1107/96. Solo il formaggio prodotto secondo le regole raccolte nel Disciplinare di produzione può fregiarsi del marchio Parmigiano-Reggiano.
Il Parmigiano-Reggiano deve riportare sulla parte esterna della forma i contrassegni nella loro integrità atti a identificare e distinguere il prodotto. Connubio necessario alla produzione di questo formaggio sono i prati stabili e l'allevamento bovino.
Le nostre Stagionature
12-18 mesi
Bollino Aragosta
E' il Parmigiano Reggiano dal sapore armonico e delicato che ricorda sentori di latte e frutta fresca
Abbinamenti: Ideale tagliato a cubetti per l’aperitivo, preferibilmente da abbinare con vini bianchi secchi e accostato a frutta fresca come pere e mele verdi.
OLTRE 22 mesi
Bollino Argento
E' il Parmigiano Reggiano che si presenta solubile, friabile e granuloso, con il giusto rapporto tra dolce e saporito
Abbinamenti: Perfetto con vini rossi abbastanza strutturati. Ottimo se presentato tagliato a petali in un’insalata di frutta condita con aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia. Ideale accompagnato a qualsiasi tipo di frutta secca, è superbo con prugne e fichi.
OLTRE 30 mesi
Bollino Oro
E' il Parmigiano Reggiano più ricco di elementi nutritivi, è particolarmente friabile e granuloso. Il sapore è deciso con note di spezie e frutta secca
Abbinamenti: Sia con vini rossi di elevato corpo e struttura sia con vini bianchi passiti e da meditazione. Da provare l’abbinamento con mieli ed il perfetto connubio con l’aceto balsamico tradizionale di Modena o Reggio Emilia.
Caratteristiche nutrizionali
Formaggio semigrasso, a pasta dura, cotta ed a lenta maturazione, prodotto con coagulo ad acidità di fermentazione del latte di vacca proveniente da animale, in genere a periodo di lattazione stagionale,la cui alimentazione base è costituita da foraggi di prato polifita o di medicaio. Viene impiegato il latte delle mungiture della sera e del mattino e parzialmente scremato per affioramento. Non è ammesso l'impiego di sostanze antifermentative. Dopo qualche giorno si procede alla salatura, che viene praticata per 20 giorni circa. La maturazione è naturale e la sua durata ottimale e' di 24 mesi.
Il formaggio stagionato è usato da tavola o da grattugia e presenta le seguenti caratteristiche:
-
Forma cilindrica, a scalzo leggermente convesso o quasi diritto, con facce piane, leggermente orlate;
-
Dimensioni: diametro da 35 a 45 cm., altezza dello scalzo da 18 a 24 cm.;
-
Peso medio di una forma: Kg. 35/40;
-
Confezione esterna: tinta oscura ed oleatura o giallo dorato naturale;
-
Colore della pasta: da leggermente paglierino a paglierino;
-
Aroma e sapore della pasta caratteristici: fragrante, delicato, saporito, ma non piccante;
-
Struttura della pasta: minutamente granulosa, frattura a scaglia;
-
Occhiatura: minuta, appena visibile;
-
Spessore della crosta: circa 6 mm.;
-
Grasso sulla sostanza secca: minimo 32%.
courtesy of vitamineproteine.com
Ricotta
La ricotta è un latticino ottenuto riscaldando, con o senza aggiunta di acidificanti, il siero residuato dalla lavorazione del formaggio (ri-cotta). Dato che non viene prodotta dalla cagliata ma da un suo sottoprodotto (il siero di latte), la ricotta non può essere considerata un vero e proprio formaggio.
Durante il riscaldamento del siero, che a seconda dell'origine viene portato fino ad una temperatura di 75-95°C, le proteine del latte, principalmente le sieroproteine, coagulano. Si formano così dei fiocchi bianchi, che affiorano spontaneamente in superficie inglobando al loro interno una certa quantità di grasso, lattosio e sali minerali. Questa massa viene quindi estratta con la schiumarola e raccolta in appositi cestelli forati per consentirne lo sgocciolamento, prima di conferirgli la caratteristica forma.
Il siero residuo, denominato "scotta", viene utilizzato per l'alimentazione del bestiame o per l'estrazione del lattosio.
Questo processo produttivo standard può subire piccole modifiche ed integrazioni a seconda delle esigenze organolettiche e commerciali; sul mercato troviamo, ad esempio, ricotte di vacca, di pecora e di bufala, ricotte fresche, stagionate, a breve e a lunga conservazione, dolciastre (sapore naturale) o salate. L'addizione di acido citrico o tartarico durante il processo produttivo, favorisce la coagulazione delle proteine, mentre l'aggiunta di latte (5-25%) o panna consente di aumentare la resa ed ottenere un prodotto più cremoso e saporito, in quanto maggiormente ricco di grassi. Pertanto, quando si acquista una ricotta è importante controllarne i valori nutrizionali riportati in etichetta: le differenze tra un prodotto e l'altro possono essere sorprendentemente significative (in genere la ricotta di bufala è più grassa di quella di pecora, che a sua volta è più grassa di quella di vacca).
Caratteristiche nutrizionali
La ricotta di vacca è un prodotto relativamente povero di calorie (circa 150), facilmente digeribile e apportatore di preteine ad altissimo valore biologicio, calcio ed altri preziosi minerali.
Per queste sue caratteristiche, la ricotta vaccina è un alimento contestualizzabile in molti regimi alimentari; fa eccezione quello per i soggetti intolleranti al lattosio dato che - a differenza dei formaggi stagionati - la ricotta ha una percentuale di lattosio elevata, pari a circa il 3,5% (più alta nelle ricotte ottenute aggiungendo latte e panna).
Tratto da http://www.my-personaltrainer.it